Femminee lamentazioni

È notte fonda qui al paese, e ancora non si dorme; cupi pensieri di sventura attraversano la mia mente campagnola come nubi temporalesche. Tragiche immagini di passati disastri amorosi si accavallano in un'orribile massa informe carica di tormenti, umiliazioni, disastri. Al punto che mi chiedo: ne vale la pena? Vale ancora la pena di darsi da fare per essere fisicamente e caratterialmente attraenti per un ipotetico uomo?

La mia risposta non può che essere negativa.

Mi spiego.

L'Oltredonna è qui, è arrivata, guarda al mondo con una fresca consapevolezza: quella di essere padrona del suo divenire, del suo fare, del suo essere. E l'Oltreuomo? Beh, evidentemente si è perso per strada.

Cosa volete che m'importi di essere tacciata di acida femminista, embè? Anche se lo fossi, allo stato attuale dei fatti avrebbe poca importanza.

L'esperienza che mi porto dietro non è solo la mia, ma è un comune sentire di una generazione di donne che si ritrovano a essere al centro di un bombardamento schizoide di un sistema che, dalla notte dei tempi, ha preteso di stabilire ciò che queste donne sono/dovrebbero/potrebbero essere, tutto ciò sempre in rapporto al maschio.  

Io mi sono stancata.

Mi sono stancata di dovermi fare la piastra, tingermi i capelli, truccarmi, depilarmi;

Mi sono stancata di dover star attenta a non ingrassare, di dover fare sport;

Mi sono stancata di dover mettere il reggiseno push-up perché ho poco seno;

Mi sono stancata di dover mettere i tacchi perché non sono alta;

Mi sono stancata, nonostante questo, di sentirmi sempre fisicamente inadeguata.

E ancora:

Mi sono stancata di sentirmi dire quanto io sia una donna atipica, “praticamente un uomo” [cit.];

Mi sono stancata di giustificarmi perché sono una disordinata cronica , perché odio fare le pulizie;

Mi sono stancata di dover cucinare in quanto donna (nb: a me piace cucinare!);

Mi sono stancata di sentirmi dare della “ninfomane” [cit.] perché mi piace il sesso;

Mi sono stancata di sentirmi dare della “stupida” [cit.] in quanto donna;

Potrei continuare andando più sul sociale (figli, matrimonio, cazzi & mazzi) ma, appunto, mi sono stancata.

Non vale la pena di vivere rincorrendo la vaga speranza che, un giorno, il tuo Oltreuomo ti troverà e vivrete per sempre felici e contenti: l’Oltreuomo non esiste, esiste l’uomo, quello standard, quello normale, quello secondo cui le donne son tutte troie tranne la madre e la sorella, quello che ti ammira tanto ma che, alla fine dei conti, sceglie come propria compagna di vita una donna dalle doti equiparabili a quelle di un ciocco di legno.

Forse è un amante dei falò, chissà.

A scanso di equivoci, concludo dicendo che non voglio fare di tutta l’erba un fascio (gli uomini? Tutti maiali! Le donne? Tutte troie! – se fosse davvero così la guerra dei sessi sarebbe risolta in partenza); sicuramente ho conosciuto anche degli uomini splendidi, solo che erano già stati tutti presi.